domenica 7 agosto 2011

C'è sempre qualcuno più in gamba.

Vado volentieri al supermercato, mi dà sempre una certa soddisfazione arrivare alla cassa dopo aver fatto tutto il circuito tra gli scaffali, evitato persone, doppiato carrelli e, tra un sorpasso e l'altro, fatto la spesa.
Ieri, però, il solito piacere è stato accresciuto da un fatto sorprendente.
Arrivo alla cassa, mi metto in coda e conto i carrelli che mi precedono: cinque carrelli belli pieni.
Ipotizzo un'attesa di 10-15 minuti e, quindi, decido per l'inserimento del pilota automatico (sguardo fisso nel vuoto, occhio spento ma non troppo, controllo dell'allineamento del carrello con quello davanti).
Ed ecco il bello della vita, l'inaspettato, l'imprevisto capace di dare un nuovo senso alla giornata.
Mi si avvicina un bambino, di circa 8-10-12-14 anni - non sono mai stato bravo ad attribuire l’età alle persone, tendo a dire sempre 22 anni, ma questo era decisamente troppo piccolo per la mia età standard - mi si avvicina e “Signore, mi fa passare davanti?” dice con uno sguardo innocentissimo, mostrandomi che aveva solo due lattine di coca-cola.
Non so cosa scatti nella mia testa, in certi momenti: “Io non sono un signore, sono un pirata e, come certamente saprai, i pirati non fanno piaceri a nessuno”.
Lui mi guarda come se avessi fatto un'affermazione perfettamente logica e plausibile e: “Sono un pirata anch’io” mi risponde sorridendo.
Allora"   dico "dobbiamo sfidarci a duello. Chi vince passa davanti all’altro”.
Intanto la fila prosegue e la gente inizia ad osservarci (secondo me, alla parola “duello” qualcuno già stava scommettendo).
Lo guardo:“Scegli tu l’arma”.
Lui, senza esitare:“Ti sfido a biglie, sulla sabbia”.
Inutile, era più in gamba di me. Ho ceduto.
"Non posso giocare a biglie, ho le mani di legno e gli occhi di vetro, quindi mi arrendo, hai vinto tu. Passa pure”.
Tutto fiero e impettito il bambino ha preso il suo meritato posto nella fila, giusto davanti a me.
Domani però vado a lezione di biglie, sulla sabbia.