lunedì 23 gennaio 2012

FB or not FB?

Il mio rapporto con Facebook, iniziato nel 2008, si può riassumere in due frasi:"Basta il pensiero" e "Poca brigata, vita beata."

Un paio di giorni fa mi sono collegato al profilo per fare il punto della situazione: l'ultimo intervento attivo è una risposta a un messaggio di auguri datato ottobre 2010, seguito a ruota da un’adesione a un gruppo (novembre 2010) e da una segnalazione apparsa a mia insaputa sulla bacheca, risalente a metà ottobre 2011.
Da allora più nulla. 

Il numero degli amici era fermo a diciotto, anche se, in effetti, sarebbero diciassette, perché uno si è iscritto due volte con stesso nome, stesso credo religioso e politico, stesso tutto, tranne la foto del profilo. Tra l'altro sono tutti della mia città e sono persone che vedo regolarmente, per cui non utilizziamo FB per comunicare.
All’inizio, preso dalla smania di utilizzare il nuovo giocattolo avevo contattato un mio amico, con la chat, e avevo cercato di intavolare una discussione, di quelle profonde. Alla domanda “Come va?” mi rispose “Lo sai”. In effetti, c’eravamo visti quattro ore prima.


Come per magia, in questi ultimi giorni l’ambiente si è animato: ho tre nuovi amici. Sorpassare il muro dei 20 mi ha fatto sentire molto famoso.

Tra le new entry c'è una quasi-parente che non sento da circa sei lustri.
Dopo anni di silenzio abbiamo intavolato un dibattito. A dire la verità è stata lei a contattarmi; io ho un elevatissimo attrito di spunto, soprattutto nei rapporti interpersonali
- Ciao MM, come va? E’ una vita che non ci si vede? Io ho una figlia e tu?
- Ma che sorpresona! Ciao TB, io ho un figlio.
- E quanti anni ha?
La mia undici, è in prima media. A proposito perché non metti una tua foto?
- Il mio ha quasi tredici anni.
Fine del dibattito. 


Personalmente per i prossimi dieci/quindici anni potrei anche essere a posto. Ho fatto il pieno d’informazioni e ho la digestione lenta.
Non penso di esaudire la sua curiosità riguardo alle foto. Non ne ho neppure una su FB, se si esclude quella del profilo, che peraltro non ritrae me, ma un cruscotto di aliante. E poi sono convinto che sia meglio non guastarle il ricordo: trent'anni di vita spericolata qualche segno l'hanno lasciato.
Non so, forse mi sfugge il significato intimo di FB. Oppure sono un asociale, un orso che fatica ad andare oltre il “ciao”.
Certo che questa botta di vita – 3 amici in tre giorni – mi ha ringalluzzito e, finché l’entusiasmo regge, FB sarà la mia home page.