Càpita che la pagina non ancora scritta mi affascini e il bianco - o meglio, il vuoto - risucchi, come un vortice, la mia attenzione.
Càpita che mi soffermi a lungo nel “cerchio deserto della mia lampada / sul vuoto foglio difeso dal suo candore” (S. Mallarmé).
Poi, càpita che si interrompa il flusso di sensazioni decadenti, e sorrida. "L’essenziale è invisibile agli occhi" (A. De Saint Exupery), mi dico.
E può succedere che mi venga "un'idea meravigliosa"(C.Ragazzi).
E può succedere che nel bianco della pagina mascheri parole o intere frasi.
E’ già successo, nel post precedente. Buon divertimento.