Anche per mio figlio è arrivato il momento delle domande esistenziali: chi sono, dove vado, da dove vengo, perché sono qui, perché devo andare a scuola ...
Impreparato, come sempre, ho pensato che potesse essere utile far parlare, al posto mio, qualche grande maestro del pensiero moderno.
Ho cercato nella mia biblioteca: niente che m’ispirasse a sufficienza.
Sono passato, quindi, alla zona cd e qui ne ho trovato uno che mi sembrava adattissimo: "Il senso della vita" dei Monty Python.
L'ho inserito nel lettore e l'abbiamo guardato insieme.
Man mano che la trama si dipanava, controllavo mio figlio per vedere se dava qualche segno di disagio: il film tratta concetti molto profondi, che possono turbare le menti più giovani.
Invece no, sembrava tranquillo e molto concentrato.
Arrivati alla scena del grassone che, al ristorante, mangia e ingrassa e vomita e mangia ancora, mio figlio si è fatto più attento.
Quando poi, dopo aver mangiato tutto il mangiabile, ingoia la mentina ed esplode, mio figlio è sobbalzato sul divano, mi ha guardato serio e, indicando il televisore, ha esclamato: “Criminal mint!”.
Davanti a questi lampi di genio io rimango sempre basito.