Ieri la signora Mirte, mia vicina di casa, ha compiuto centoquattro anni.
Come regalo di compleanno mi ha chiesto di diventare il suo Toy boy; non subito, però: prima deve lasciarsi con il suo attuale ragazzo, un nobile russo, cugino alla lontana dei fratelli Karamazov.
Si lasciano, mi ha confidato, perché quando lui nomina i suoi famosi parenti, lei scoppia a ridere, soprattutto quando cita Smerdjakov.
A me non dà neanche fastidio aspettare; le ho detto che ho l’agenda piena e, facendo i salti mortali, posso liberarmi verso la fine di gennaio 2015. A patto che mi porti con lei a Cortina.
Si lasciano, mi ha confidato, perché quando lui nomina i suoi famosi parenti, lei scoppia a ridere, soprattutto quando cita Smerdjakov.
A me non dà neanche fastidio aspettare; le ho detto che ho l’agenda piena e, facendo i salti mortali, posso liberarmi verso la fine di gennaio 2015. A patto che mi porti con lei a Cortina.
La Mirte si è un po’ risentita; mi ha detto che deve pensarci un attimo: quelli che fanno troppo i preziosi non le garbano molto.
Comunque la settimana l’ha opzionata.