venerdì 25 novembre 2011

Il fato turchino

Ancora nebbia. Nebbia e freddo. Nebbia, freddo e smog.
Fino a qualche anno fa, tutto questo biancore aveva il suo fascino ma adesso, nella val Padana, la nebbia è un aerosol di smog e polveri.

 
Che si fa? Si esce a piedi, contando sull’occhio degli automobilisti e sul proprio sistema immunitario, o si va in macchina, con il filtro antiparticolato, aumentando l’inquinamento?
Quelli che amano le sfide impossibili, possono andare in bicicletta. Diventano ancor più trasparenti agli automobilisti - come fantasmi nella nebbia - e, con il respiro accelerato, inalano il doppio di chi va a piedi.
La questione è complessa: qualunque opzione ha il suo bel carico di controindicazioni.
A onor del vero, devo costatare che la scienza si è posta il problema. Qualche Otto Grunf in odore di Nobel ha inventato i filtri nasali, cioè due tappi in silicone che, inseriti nelle narici, promettono di bloccare tutti i miasmi.
Nel mio piccolo, nutro qualche dubbio sull’invenzione. Due corpi estranei nel naso, immagino, riducono l’afflusso d’aria e quindi si è portati a respirare con la bocca, ottenendo così il duplice beneficio di respirare a fatica e inalare tutto lo smog. Per non parlare dell’effetto bottiglia di spumante a capodanno, quando una persona, con i filtri infilati, improvvisamente starnutisce.
Ad ogni modo è il tipo d’approccio che mi dà sui nervi.
Si dà per scontato l’inquinamento, come se fosse un fenomeno naturale con cui convivere. Come le alluvioni per chi abita in zone golenali o le zanzare per chi sta a Comacchio.
La cappa di smog si elimina solo con il brutto tempo. Una volta si sperava nelle giornate di sole, adesso siamo contenti quando diluvia, così si pulisce l’aria.
In pratica: c’è inquinato perché non piove, perché c’è l’alta pressione sul Tirreno e perché la val Padana è fatta male, con tutte queste nebbie.
Non sia mai che rinunciamo all'automobile per andare dalla sala al bagno; cerchiamo, piuttosto, soluzioni ragionevoli: abbattiamolo, ’sto Turchino, che non se ne può più.
(vedi)